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Sauvignon Blanc "Winkl", DOC, 2022 - Cantina Terlano
D.O.C.

Sauvignon Blanc "Winkl", DOC, 2022 - Cantina Terlano

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Codice articolo: SW12391
Descrizione
Il Winkl Sauvignon Blanc è un vino sapido,...

Il Winkl Sauvignon Blanc è un vino sapido, leggermente fruttato e minerale, che viene vinificato in purezza dal 1956. Questa varietà d’ uva viene coltivata con successo da molto tempo nel territorio DOC di Terlano soprattutto attorno alle aziende agricole più vecchie.

Suolo

Il porfido quarzifero, di origine vulcanica, è la formazione rocciosa prevalente. I terreni leggeri, magri, sabbiosi e argillosi determinano delle rese naturalmente contenute. Il sottosuolo è composto per il 55-60% di roccia quarzifera, con un valore pH leggermente acido. I vini di Terlano, sapidi e ricchi di carattere, entusiasmano gli esperti per la loro longevità. Il terreno, ricco di scheletro e di argille sabbiose, presenta un elevato tenore di quarzo. Manca invece la componente del carbonato di calcio, e tale fattore determina dei valori di pH leggermente acidi. In queste condizioni, il terreno è molto più drenante, ha una disponibilità limitata di sostanze nutritive, e quindi favorisce una vigoria più equilibrata della vite, con rese naturalmente più contenute. Il terroir di Terlano si distingue dunque anche per le caratteristiche insolite del suolo, che costringono la vite a reagire a queste condizioni stressanti, producendo quei polifenoli specifici che rendono inconfondibile il vino di Terlano. È per questo che da quelle uve scaturiscono dei vini con spiccata sapidità, tensione e profondità. E la miscela particolare di cristalli e minerali nel sottosuolo dà vita a dei vini bianchi la cui straordinaria longevità continua ad entusiasmare gli esperti di tutto il mondo.

Clima

Le guglie svettanti delle Alpi proteggono l’Alto Adige dalle correnti atlantiche più fredde provenienti da Nord, mentre verso Sud il territorio si apre agli influssi mediterranei. Grazie ai venti freddi che scendono dalle montagne circostanti, il microclima di Terlano si distingue per le forti escursioni termiche fra il giorno e la notte. Anche sul versante meridionale, diverse catene montuose, come il gruppo dell’Adamello, svolgono una funzione di schermo climatico, ed è per questo che le precipitazioni annuali sono solo un terzo di quelle registrate nelle Prealpi meridionali, mentre l’irraggiamento solare è più elevato. Queste peculiarità climatiche sono molto simili ad altre zone vinicole europee, come il Vallese in Svizzera. In ciascuno dei trecento giorni di sole dell’anno, quando i primi raggi spuntano dietro le montagne a Est di Terlano, il sole è già alto all’orizzonte, poiché tutti i nostri vigneti sono orientati verso Sud e Sudovest. La bassa densità dell’atmosfera fa sì che l’irraggiamento solare diretto sia più intenso, mentre l’irraggiamento diffuso è minore, e questo fattore accentua le differenze fra i pendii soleggiati e quelli in ombra.

Annata

L'anno vinicolo 2019 è stata anno molto vario. È iniziata con un marzo secco e caldo. A questo è seguito un aprile mutevole e un maggio piovoso e molto fresco. Questo clima fresco prolungato ha portato ad uno sviluppo molto lento delle viti e ha portato ad una fioritura un po' ritardata delle viti all'inizio di giugno. A questo è seguito un giugno caldo di mezza estate, caratterizzato da un'ondata di caldo estremo con valori record vicino ai 40° Celsius. Questo tempo ha favorito una crescita rapida e rigogliosa della vite. I mesi di luglio e agosto non erano più così caldi. Nel frattempo si sono verificate ripetute tempeste di calore, che da un lato hanno fornito il necessario raffreddamento e dall'altro, localmente ma hanno anche causato forti grandinate, con grandi danni soprattutto nella zona intorno a Bolzano e Grigioni.

Il raccolto è iniziato nella prima settimana di settembre e quindi, guardando indietro agli ultimi 10 anni, è stato un po' ritardato. Un bellissimo autunno ha permesso una buona maturazione dell'uva e promette una buona annata 2019.

Caratteristiche
Vino Provenienza:Alto Adige - Italia Denominazione DOC: Alto Adige Terlano Varietà: 100%...

Vino

Provenienza:Alto Adige - Italia

Denominazione DOC: Alto Adige Terlano

Varietà: 100% Sauvignon Blanc

Annata: 2022

Resa: 56 hl/ha

Orientazione: Sud - Sudovest

Pendenza: 5 - 70 %

Altitudine: 280 - 580 m s. l. m.

Vinificazione

Vendemmia e selezione delle uve manuali. Pigiatura delicata e sfecciatura per sedimentazione naturale. Fermentazione lenta a temperatura controllata in cisterne d’acciaio inox. Affinamento per 7-8 mesi sui lieviti fini in parte in fusti d’acciaio inox (80%) e in parte in botti di legno grandi (20%). 

Riconoscimenti

Robert Parker’s Wine Advocate : 91 punti

James Suckling : 92 punti

Vinous - Antonio Galloni : 91 punti

Dati tecnici

Gradazione alcolica: 13,5 % vol

Zucchero residuo: 1,7 g/l

Acidità totale: 6,7 g/l

Bicchiere suggerito: Bicchiere per un vino bianco giovane

Temperatura di servizio: 10 - 12 °C

Abbinamenti semplici

In primavera, un abbinamento interessante di questo vino è con gli asparagi bianchi lessi su salsa bolzanina, o anche con asparagi verdi al vapore. Altrimenti, carpaccio di tonno, salmone affumicato o scampi crudi. Una combinazione tipicamente altoatesina è quella coi canederli di ortica, con la trota al vapore su verdura mista, o con formaggio di capra non stagionato.

Descrizione del vino

Colore: giallo paglierino intenso e lucente con delicata velatura verdognola

Profumo: Spiccano gli aromi fruttati di albicocca, mandarino e frutto della passione, che si sovrappongono alle componenti olfattive aromatiche del fiore di sambuco, dell’uva spina e della menta.

Sapore: Al palato si conferma il gusto fruttato già avvertito nel bouquet, affiancato da una delicata acidità. Ciò che più convince sono la buona struttura e il retrogusto, minerale e nello stesso tempo ricco di aromi.

Invecchiamento

Conservare in un luogo fresco dotato di temperatura costante e alta umidità ed esposto il meno possibile alla luce.

Temperatura della cantina: 10 - 15 °C

Buon potenziale d'invecchiamento > 5 anni

Produttori e loro prodotti
Per conservare le tradizioni, spesso bisogna...

Per conservare le tradizioni, spesso bisogna avere il coraggio e la coesione per imboccare strade nuove. Due virtù che sicuramente non mancarono ai viticoltori di Terlano quando, nel 1893, decisero di fondare la cantina sociale. Quella scelta, allora quanto mai innovativa, si è dimostrata valida fino ai giorni nostri, e oggi, grazie al suo vino, Terlano è un villaggio noto a tutti gli appassionati del mondo.

Quando nacque la cantina – nel 1893 – l’agricoltura era uno dei fattori trainanti dell’economia locale. Ma a parte alcuni sparuti pionieri che già un secolo prima, ispirandosi all’esempio della Renania, avevano importato vitigni preziosi dalla Germania e dalla Francia, il comparto agricolo languiva in uno stato di forte arretratezza, dominato da pochi latifondisti.

Anche nella viticoltura, quindi, erano i grandi proprietari terrieri a dettare le regole. Proprio per sottrarsi a questa dipendenza, 24 piccoli viticoltori di Terlano decisero di mettersi insieme fondando la cantina sociale. Benché alla fine dell’Ottocento in Alto Adige il rapporto tra i rossi e i bianchi prodotti fosse di 80:20, Terlano già nel 1893 si era delineata come zona di produzione di vini bianchi, e col tempo ha consolidato questa sua posizione. Oggi, alla Cantina di Terlano il 70 percento della produzione è costituito da vini bianchi, e il 30 percento da vini rossi.

I primordi della viticoltura

A Terlano, la produzione vinicola ha radici preromane. Grazie al clima favorevole e ai terreni disposti in quota, al riparo da inondazioni, la zona di Settequerce, San Maurizio e Gries era apparsa subito ideale per gli insediamenti umani. Diversi reperti archeologici (mestoli e recipienti di bronzo) testimoniano una cultura vinicola che risale al 5° o 4° secolo avanti Cristo.

Ma la prova certa di una viticoltura preistorica giunse col ritrovamento della “roncola di Settequerce”, della tarda età del ferro. La forma particolare di questa roncola, con l’estremità molto ricurva della lama, suggerisce chiaramente la sua funzione per la potatura della vite, anche perché quel tipo di utensile si è mantenuto pressoché invariato fino ai giorni nostri. Oltre alla roncola, diversi altri reperti di datazione analoga testimoniano la presenza di notevoli quantità di vinaccioli in quel periodo, a dimostrazione del fatto che a Terlano si praticava la viticoltura già nella tarda età del ferro.

I vigneti

Una particolarità di Terlano è la microparcellizzazione dei vigneti, che agevola la loro gestione più accurata e mirata. Il fatto che molti vigneti si trovino su terreni impervi richiede più lavoro manuale, ma dà alla Cantina molti più margini per ottenere da ogni vigna tutto il suo potenziale di qualità. L’obiettivo è mantenere sane e vitali quante più viti antiche possibile, in modo che ciascun vigneto possa dare il meglio di sé nei vini ottenuti. Rinunciare all’uso degli erbicidi, e coltivare il terreno in base alle esigenze di ciascun vigneto, sono due presupposti essenziali per una viticoltura in sintonia con la natura.

In ogni vino si cela un’anima

ha bisogno d’amore, di cura e anche di propri piccoli segreti. Uno dei segreti della cantina di Terlano è l’archivio enologico, uno scrigno delle rarità: ricavato a 13 metri di profondità, custodisce circa 100.000 bottiglie di tutte le annate dal 1955 ad oggi, e alcune ancora più vecchie.

L’idea venne un giorno all’ex cantiniere Sebastian Stocker - che in segreto cominciò a nascondere 500 bottiglie d’ogni annata per verificare se la sua teoria sulla longevità dei vini di Terlano fosse vera o presunta. Oggi, l’archivio enologico è il tesoro meglio conservato di Terlano. Pur essendo invecchiati in alcuni casi anche più di 50 anni, i vini bianchi che custodisce hanno ancora una freschezza stupefacente, un’acidità raffinata e un aroma assolutamente intatto, apprezzati dagli appassionati, e ricercati dai sommelier dei ristoranti più esclusivi.

Spesso l’archivio enologico è paragonato a una biblioteca storica, poiché ha il compito di conservare le varie annate, ma è anche una collezione enologica creata per consentire degustazioni comparative. Oggi abbiamo la fortuna di poter attingere a questo fondo prezioso per studiare lo sviluppo delle tecniche di vinificazione, e per conoscere sempre meglio le caratteristiche e la natura dei vini.

A proposito, la più antica delle bottiglie di Terlano risale nientemeno che al 1893, e al momento nessuno sa ancora se sarà mai stappata, né per quale occasione ciò potrebbe accadere.

Grazie alle sue caratteristiche climatiche e geologiche particolari, il territorio di Terlano si è meritato una propria denominazione d’origine controllata (DOC).

 

Ciò significa che, oltre alla denominazione “Alto Adige”, i vini di Terlano recano anche l’appellativo di terroir “Terlaner”. L’indicazione “classico” è riservata ai vitigni tipici che crescono nella zona classica del vino di Terlano, che si estende fra i comuni di Andriano, Nalles e Terlano.

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