

Toscana Cantaloro Bianco IGT 2019 - Avignonesi
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CANTINA
La cantina toscana Avignonesi fu fondata nel 1377. Il nome deriva dalla famiglia fondatrice di Avignone, che si stabilì in Toscana nel XIII secolo, quando Papa Gregorio IX trasferì la sua residenza ufficiale da Avignone a Roma. L'azienda della famiglia Falvo si trova nella zona di Montepulciano ed è stata rilevata dai fratelli Falvo nel 1974. Nel 2009, Virginie Saverys ha rilevato la cantina. Da allora, ha introdotto metodi di viticoltura biologica per produrre vini ancora più caratteristici, genuini ed eleganti.
NOTE ORGANOLETTICHE
Questo Cantaloro ti ricorderà una brezza estiva e al naso rivelerà note di pesca, mela golden, melone e fiori bianchi. Al palato è intenso e rinfrescante.
VITIGNI
32% Malvasia, 31% Trebbiano, 24% Sangiovese, 8% Chardonnay, 5% Grechetto
VENDEMMIA
Le uve sono state raccolte tra la fine di Agosto e l’inizio di Settembre
VINIFICAZIONE
Pressatura soffice delle uve seguita dalla separazione del mosto. La fermentazione alcolica è avvenuta con l’utilizzo del pied de cuve. Pied de cuve è il processo secondo il quale una vasca di uve viene raccolta anticipatamente e utilizzata per preparare un lievito naturale, specifico per un vigneto. Questo diventerà il lievito di base per la fermentazione di tutte le altre uve, che verranno raccolte una settimana dopo. Utilizzando questo lievito naturale riusciamo a valorizzare il legame fra vigna e vino, il quale sarà più rappresentativo di un preciso terroir.
INVECCHIAMENTO
Il vino è rimasto nei tini di acciaio fino alla fine del mese di dicembre 2019, quando è stato imbottigliato
ALCOL E PRODUZIONE TOTALE
12% - 20.500 bottiglie
ABBINAMENTI:
Ottimo con piatti di pesce, antipasti, insalate e asparagi
TEMPERATURA DI SERVIZIO
La temperatura ideale di servizio è di 8-10°C.
CONSIGLI PER LA CONSERVAZIONE
Vinusta consiglia per una conservazione di successo, una temperatura costante tra 9-11 ° C con un'umidità del 60-70%. Le bottiglie devono essere conservate orizzontalmente, se è presente un tappo di sughero.
Gli odori estranei sono un problema per il vino. Tuttavia, una buona e sufficiente circolazione dell'aria e la minore influenza possibile della luce sono importanti per ogni conservazione del vino.
VITIGNI
32% Malvasia, 31% Trebbiano, 24% Sangiovese, 8% Chardonnay, 5% Grechetto
VENDEMMIA
Le uve sono state raccolte tra la fine di Agosto e l’inizio di Settembre
VINIFICAZIONE
Pressatura soffice delle uve seguita dalla separazione del mosto. La fermentazione alcolica è avvenuta con l’utilizzo del pied de cuve. Pied de cuve è il processo secondo il quale una vasca di uve viene raccolta anticipatamente e utilizzata per preparare un lievito naturale, specifico per un vigneto. Questo diventerà il lievito di base per la fermentazione di tutte le altre uve, che verranno raccolte una settimana dopo. Utilizzando questo lievito naturale riusciamo a valorizzare il legame fra vigna e vino, il quale sarà più rappresentativo di un preciso terroir.
INVECCHIAMENTO
Il vino è rimasto nei tini di acciaio fino alla fine del mese di dicembre 2019, quando è stato imbottigliato.
ALCOL E PRODUZIONE TOTALE
12% - 20.500 bottiglie.
COLORE
giallo paglierino
SAPORE
Al palato è intenso e rinfrescante
PROFUMO
e al naso rivelerà note di pesca, mela golden, melone e fiori bianchi
Ad Avignonesi, la coltivazione dei nostri 16o ettari di vigne impegna i nostri agronomi in un costante ed attento lavoro durante l'intero corso dell'anno.
Siamo i guardiani delle nostre terre. Al fine di creare un habitat il più sano possibile per le vigne, dobbiamo permettere ai vigneti di seguire il più possibile il corso della natura.
Non usiamo erbicidi, pesticidi e fertilizzanti chimici. Miglioriamo la biodiversità della vigna facendo crescere sovesci fra i filari, e somministriamo i preparati biodinamici 500P e 501, insieme ad un misto di tisane fitoterapiche, per fortificare le difese naturali della vite.
Il nostro compito principale è produrre vini di territorio che sappiano esprimere il distinto carattere dei nostri vigneti. Utilizziamo lieviti indigeni quando possiamo e cerchiamo di intervenire il meno possibile durante la vinificazione per permettere a ogni vino di trovare in modo naturale la sua strada e preservare le caratteristiche di ogni lotto di uva. Fermentiamo e maturiamo ogni lotto separatamente per i nostri vini classici, e definiamo il blend finale per ogni vino soltanto dopo il processo di invecchiamento.
Dalla vendemmia 2013 invecchieremo i nostri vini nella nuova cantina alla tenuta Lodola, acquistata nel 2012, che contiene sia le tradizionali grandi botti di rovere di Slavonia che le barriques di rovere francese.
La vinsantaia, dove i nostri Vin Santo e Occhio di Pernice maturano nei "caratelli", piccole botticelle di rovere di 50 litri, si trova invece alla tenuta Le Capezzine.
Cliccare sui links qui sotto per conoscere meglio i passi della produzione del vino rosso, il vino bianco e il Vin Santo.
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Stiamo applicando metodi di agricoltura bio in tutti i nostri 200 ettari di vigneto. Ad aprile 2011, abbiamo formalmente fatto richiesta per la certificazione biologica su tutta l'azienda vinicola. L'iter richiede un periodo obbligatorio di certificazione lungo 3 anni durante il quale dobbiamo rispettare tutti i principi della viticoltura biologica.
La recente acquisizione della tenuta di Lodola ha prolungato il periodo di conversione di un ulteriore anno. Confidiamo di ottenere la piena certificazione nel 2015.
Nel frattempo, abbiamo deciso di compiere un passo ulteriore, gestendo i nostri vigneti con un approccio biodinamico. Questo sistema di agricoltura olistico e rigenerativo si concentra sulla salute del suolo, sull'integrazione dell'agricoltura con la locale flora e fauna e sulla biodiversità.


















































