
Sauvignon Quintessenz DOC 2017 - Cantina di Caldaro
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Quantità | Prezzo unitario |
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A 5 | 24,50€ |
Da 6 | 22,94€ -6.37 % |
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Kellerei - Unternehmen - Weingut Die Kellerei Kaltern ist eine historische Winzergenossenschaft, und Botschafterin für die Weine aus dem Gebiet um den Kalterer See und insebesondere für den Kalterersee als Sorte. Ihre eigenständigen Weine stehen für unbeschwerten und entspannten Genuss und das Lebensgefühl in dieser einzigartigen Region. Die Kellerei möchte die Tradition des Kalterersees bewahren und den Wein mit dem notwendigen Respekt begegnen. Durch den Einsatz der 400 Weinbauern, die Anwendung modernste Techniken bei der Herstellung und das Wissen der Önologen möchte die Kellerei weiterhin besondere Kalterersee Weine hervorbringen. Die Cru - Linie - vollkommene Momente Sorgfältige Verarbeitung, Einheit von Boden und Rebe, Auswahl an biodynamischen Weinen! Das einzigartige Terroir unserer Cru-Lagenlassen Weine für besondere Momente entstehen. Rebsorte Sauvignon blanc Weinbeschreibung Der Wein zeigt sich in einer goldgelben Farbe mit grünlichen Reflexen. Im Bukett sind Noten von reifer Frucht wie nach Stachelbeeren, Apfel und Pfirsich zu spüren und am Gaumen ist er saftig, mit Schmelz am Gaumen, mineralisch mit eleganter Frucht im Abgang. Weinbereitung und Ausbau Die Trauben wurden sehr langsam gepresst und der ungeklärte Most in 500l Eichenfässer und großen Holzfässer gegärt. 10 Monate Lagerung im Holzfass auf der Feinhefe mit kontuinirlicher Batonnage. Auszeichnungen Gambero Rosso - 2008, 2011-2014: 2 Gläser Decanter - 2014: 90Punkte Slow Wine - 2013: 92 Punkte Le Guide de L´Espresso 2011: 17 Punkte I vini di Veronelli - 2014: 92 Punkte Bibenda - 2011, 2014: 4 Trauben Doctor Wine - 2013: 92 Punkte, 2014: 91 Punkte Luca Maroni - 2013: 90 Punkte Falstaff - 2011, 2014: 91 Punkte Robert Parker - 2011: 92 Punkte Wine Surf - 2014: 4 Sterne (bester Sauvignon Südtirols) Speisen und Servierempfehlung Ideal zu folgenden Speisen: Spargelgerichte, Zwiebelsuppe, Fischgerichte und Pastagerichte mit sahnigen Saucen Empfohlen bei einer Temperatur von 12-14°C zu servieren. Lagerungstipps Vinusta rät für eine erfolgreiche Lagerung, eine konstante Temperatur zwischen 13-17° C bei einer Luftfeuchtigkeit von 60-70 %. Die Flaschen sollten, sofern ein Korken vorhanden, liegend gelagert werden. Fremdgerüche stellen den Wein ein Problem dar. Eine gute und ausreichende Luftzirkulation und möglichst wenig Lichteinfluss ist jedoch für jedes Weinlager wichtig. Haben Sie keinen eigenen Weinkeller Zuhause und wollen sich doch einen Vorrat an Ihren Lieblingsweinen anlegen? Die optimale Lösung für Ihr Lagerproblem, bietet Ihnen unser Elektropartnershop mit speziellen Weinkühlschränken in verschiedenen Größen auch für Singles, Paare oder Weinliebhaber ! www.myalpistore.com |
Quintessenz Sauvignon | |
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Cantina | Cantina di Caldaro |
Regione | Alto-Adige |
Tipologia | Sauvignon blanc |
Qualitá | DOC |
Origine | esposto verso est a 500 m sul livello del mare |
terreno | terreno argilloso calcareo con strati di profido e granito |
Annata | 2017 |
Alcol | 14% |
Aciditá | 6,5 g/l |
Zucc. residui | 1,5 g/l |
Volume | 75 cl |
Sensazioni degustative | sapido e suadente al palato, di grande ed elegante mineralitá, finale lungo e salato |
abbinamenti consigliati | asparagi, zuppa di cipolle e zuppe di pescé; é ottimo anche com evino da aperitivo |
Maturitá ottimale | 2018-2024 |
La Cantina Kaltern è stata creata grazie alla fusione delle quattro cantine sociali originarie di Caldaro sulla Strada del Vino.Già nel 1986 vi fu la prima fusione fra la Cantina Erste e la Cantina Neue, fondate rispettivamente nel 1900 e nel 1925, unitesi a creare la Cantina Erste+Neue. Mentre nel 1992 vi fu la fusione di Bauernkellerei e Jubiläumskellerei, fondate rispettivamente nel 1906 e nel 1908, per dare origine a Kellerei Kaltern. Infine l'ultimo atto si è portato a conclusione a fine 2016 con la creazione di un'unica Cantina Kaltern.
A Caldaro ci sono quasi mille viticoltori, la maggior parte di essi possiedono meno di un ettaro. Da qui il principio fondativo e vitale del produrre in cooperazione.
Il territorio dell’Alto Adige è stato parte delle proprietà degli Asburgo dal 1363 e durante la reggenza di Francesco Giuseppe la cantina divenne fornitore ufficiale della corte di Vienna. Lo scoppio della prima guerra mondiale porta nel 1919 l’Alto Adige a diventare parte del territorio Italiano, il secondo conflitto mondiale poi, muta radicalmente l´essenza stessa della zona e dei suoi scambi commerciali. Fu solo dagli anni cinquanta del secolo scorso che i vini di Caldaro si riaffermarono come prodotto di prestigio per l’esportazione.
Negli anni ottanta il mercato del vino era profondamente cambiato, il vino non era più una mera fonte di calorie extra per il duro lavoro dei campi ma era diventato un fenomeno. Caldaro fu una delle prime zone vinicole italiane a prendere atto dei gusti dei consumatori orientandosi verso una politica qualitativa estrema. Iniziò così una progressiva riduzione della resa per ettaro che passò dai 200 quintali per ettaro agli odierni 75.
I quasi 650 soci della Cantina Kaltern lavorano una superficie vitata complessiva di 471 ettari e producono vini cristallini e puri, dallo scheletro minerale e dal fascino essenziale.
A Caldaro la viticoltura è tradizione e orgoglio. È l´orgoglio che da il coraggio di lottare per le conquiste qualitative a cui si aspira.
Molti vigneti appartengono da secoli alle famiglie che li coltivano e la frammentazione, che in questi luoghi è stata applicata storicamente, ha fatto si che alcuni vigneti abbiano delle dimensioni lillipuziane. Questo, però, non ha fatto desistere dal coltivarle ed è qui che la cooperativa gioca il suo ruolo fondamentale di partecipazione attiva e di condivisione, facendo dei soci non dei meri conferitori di uve ma, bensì, dei comproprietari. Come in una famiglia dove tutti i componenti lavorano assieme per un risultato che faccia il bene di tutti, così ci dice Thea, impiegata e socia.
I soci svolgono quasi tutti degli altri impieghi e, di norma, dedicano quello che dovrebbe essere il “tempo libero” al vigneto. La cura e l´amore ma anche l´intelligenza, che gli si riserva è quella che di solito si da ad un giardino e, infatti, questi vigneti sembrano d´estate un eden di ombra e luce, luogo protetto e idilliaco dove i grappoli lentamente maturano spandendo sempre più forte i loro profumi. D´autunno, le famiglie si riuniscono per la vendemmia, coinvolgendo tutti in questo rito stagionale, un momento irrinunciabile anche per i bambini. Il compimento di un ciclo, l´avvicendarsi delle stagioni e il viverle costantemente è l´appagamento di questi vignaioli ostinati. Il lavoro, completamente manuale, avviene sotto l´occhio attento di agronomi e dell´enologo che offrono ai soci il supporto tecnico e umano in questo periodo determinante.
Durante tutto l´anno vengono organizzati corsi di aggiornamento, riunioni e sopralluoghi nei vigneti. La qualità è valore fondante imprescindibile e tutti devono osservare le direttive comuni che la sanciscono.
Alcuni vignaioli attuano l´agricoltura biodinamica, e le uve di questi vigneti seguono anche in cantina un percorso consono ai principi steineriani. In generale, comunque, viene evitato l’impiego di erbicidi e i fitofarmaci vengono usati con parsimonia. Anche l’irrigazione delle viti viene limitata alle situazioni di soccorso, in questo modo si favorisce lo sviluppo radicale in profondità, garantendo così una crescita armonica della pianta e il giusto apporto naturale dei nutrienti
La cooperativa non è in Alto Adige un sistema semplicemente economico o di struttura aziendale. La cooperazione è un modello di vita che fa parte del retaggio e della vita di tutti i giorni. Le associazioni, i Vereine, sono il tessuto della società civile e sono svolte in modo volontario e gratuito.
Ce ne sono di tutti i tipi da quelle musicali, a quelle dedicate alla famiglia, alla protezione dal fuoco (ogni piccolo villaggio o frazione ha la sua stazione dei pompieri volontari) o a quelle che si occupano di organizzare i momenti ludici e di festa.
C´é un senso comune di solidarietà, di originale spirito sociale, ed è stato quindi naturale la scelta delle cantine di costituirsi in cooperative. Per un piccolo viticoltore sarebbe antieconomico o impossibile vinificare e commercializzare autonomamente le proprie uve. Questo avrebbe significato l´abbandono delle campagne e il degrado della natura e del paesaggio. Intollerabile per le genti Alto Atesine, teneri amanti dei loro paesaggi di ordinata bellezza. E noi non possiamo che ringraziarli per non averlo fatto. Grazie alla cooperazione oggi infatti la Cantina Kaltern è fatta da 400 piccoli proprietari che operano come un solo organismo offrendoci dei vini straordinari da cui traspare un mondo di lavoro, di uomini e di sincera passione.












