Il Borro IGT 2019 BIO - Il Borro
*Prezzi incl. IVA più spese di spedizione
Pronto per la spedizione in 5 Giorni lavorativi
Varietà d'uva: 50% Merlot, 35% Cabernet Sauvignon, 15% Syrah
Descrizione del vino
"Il Borro" ha un colore viola intenso con riflessi violacei. Il bouquet è intenso, pieno, concentrato, con note di sottobosco e sentori di spezie. Il gusto è asciutto, corposo e con tannini morbidi, consistenti e ben amalgamati, di notevole persistenza.
Vinificazione e invecchiamento
Le viti hanno una densità di 4.500 piante per ettaro e sono tutte situate ad un'altitudine media di 300 m. s.l.m. Con il diradamento di fine agosto, ogni pianta produce al massimo 1 kg di uva, quindi 45 quintali di uva per ettaro, con una resa in vino di 30 hl per ettaro.
Le uve vengono raccolte e selezionate manualmente, diraspate, pigiate e inviate ai serbatoi di vinificazione per caduta naturale. Ogni varietà è vinificata separatamente.
Il primo giorno di fermentazione, il vino subisce un leggero salasso del 10-20% per ottenere mezzo litro di vino da ogni kg di uva per aumentarne la concentrazione. La macerazione sulle bucce avviene per 22 giorni a temperatura controllata in tini di acciaio a 28°C. La fermentazione alcolica dura in media 10 giorni.
Subito dopo la svinatura, il vino viene messo in barriques nuove di rovere di Allier; al primo travaso, che avviene dopo la fermentazione malolattica intorno al mese di novembre, i 4 vitigni vengono assemblati. L'invecchiamento in barrique dura 18 mesi; dopo questo tempo viene filtrato e imbottigliato. "Il Borro" rimane in cantina per altri 8 mesi per l'affinamento finale in bottiglia prima di essere immesso sul mercato.
Suggerimenti per il cibo e il servizio
Specialità toscane a base di carne, crostini toscani, formaggi stagionati, salumi, prima e seconda selvaggina. Il Borro si sposa bene anche con alcuni piatti asiatici e con l'hamburger americano.
Si raccomanda di servire ad una temperatura di 16 - 18°C.
Consigli per la conservazione
Vinusta consiglia, per una buona conservazione, una temperatura costante tra i 13-17° C con un'umidità del 60-70%. Le bottiglie devono essere conservate orizzontalmente, se è presente un tappo di sughero.
Gli odori estranei sono un problema per il vino. Tuttavia, una buona e sufficiente circolazione dell'aria e la minore influenza possibile della luce sono importanti per qualsiasi conservazione del vino.
Scheda tecnica
Cantina Il Borro
Regione Toscana
Vitigno 50% Merlot, 35% Cabernet Sauvignon, 15% Syrah
Livello di qualità IGT
Origine Località Borro (AR)
Terreno Arenaria, argillosa
Vintage: 2019
Contenuto di alcool 15%
Acidità totale 5,2 g/l
Contiene solfiti
Quantità di riempimento 75 cl
Gusto Secco, Corposo, Armonioso
Si sposa bene con antipasti caldi, Primi piatti ricchi, Secondi piatti di carne, Formaggio
Chiusura Sughero
Durata di conservazione: 8-10 anni
Un atto di fede che dura nel tempo ama dire Ferruccio Ferragamo, che dal 1993 ogni giorno si prende cura de Il Borro conservandone la bellezza e la sua integrità. Un compito, quella della conservazione, che oggi continua con inesorabile passione, nella consapevolezza che “tesori” come Il Borro vadano protetti e salvaguardati.
Ciò che ha guidato il ripristino è stato il desiderio di ridare vita a questo luogo portando avanti le sue tradizioni e la sua storia, seguendo principi etici, come l'impiego di maestranze locali e rispettando l'ambiente, sostenendo sempre scelte eco-sostenibili.
L’amore per questa terra significa in primis rispetto. Energie rinnovabili, uso di concimi naturali, assenza di pesticidi: ogni attività qui è svolta nella direzione della sostenibilità e nel rispetto di vite e territorio.
Essere vignaioli, uomini di “terra”, ci ha da sempre spinto a riflettere sul valore di un’agricoltura e uno sviluppo sostenibile. Considerazioni concrete che si traducono in una dedizione estrema, volta a creare reale beneficio per la comunità e le generazioni future.
La nostra dedizione diventa un impegno tangibile in ogni singolo aspetto della realtà de Il Borro.
Con il nome Borro, che in lingua toscana denominava probabilmente una voragine aperta nel terreno, si indicava originariamente una fortezza sorta al suo limitare, costruita per difendere un territorio strategico attraversato da importanti tratti dalle vie romane Clodia e Cassia.
Proprio per questo motivo, il controllo de Il Borro è a lungo oggetto di aspra contesa tra fazioni e nobili famiglie locali e di altri regni. La prima testimonianza scritta sul Castello risale all’anno 1254, quando un nobile milanese divenuto podestà guelfo di Arezzo, il marchese Borro Borri, ne acquista la proprietà dalla famiglia Mascagni.
Nel XVI secolo, le prime trasformazioni e ampliamenti della rocca iniziano a dar vita allo scenografico contesto odierno, con l’avvento del condottiero e politico Alessandro dal Borro, vero “padre” dell’attuale Borro.
Inizia con lui la ricca storia nobile della tenuta, con avvicendamenti e ampliamenti che vedono protagoniste alcune tra le più nobili famiglie europee: i Medici Tornaquinci di Firenze, i Torriani di Milano, gli Hohenlohe Waldemburg ed infine, dal 1904, i Savoia.
Nella metà degli anni ’50 Il Borro passò al Duca Amedeo di Savoia-Aosta e nel 1993, lo stesso Duca vendette tutta la sua proprietà a Ferruccio Ferragamo.
“Un atto di fede che dura nel tempo” ama dire Ferruccio Ferragamo che nel 1985 si innamorò perdutamente della tenuta Il Borro. Per anni la famiglia Ferragamo aveva affittato la tenuta toscana fino a quando decise di acquistare la proprietà. Da quel momento in poi Ferruccio Ferragamo, con l’aiuto del figlio Salvatore (oggi AD de Il Borro) compie un importante intervento di ripristino, restauro e messa in opera di questa antica destinazione che portava ancora le ferite della Seconda Guerra Mondiale. Ciò che ha animato l’intera attività di recupero è stato il desiderio di ridare vita a questo luogo portandone avanti tradizioni e storia, ma anche la volontà di apportare tutti quei miglioramenti che, nel rispetto della natura, fanno di questo posto un continuum perfetto tra passato, presente e futuro.