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È in località Romagnano che l’azienda Ottella alleva i 18 ettari vitati da cui ricava il suo Amarone della Valpolicella “Ripa della Volta”.
Come da trazione, uve autoctone arrivano a regalare un calice che rispecchia la massima eccellenza del “made in Italy” se si parla di vino.
Invecchiato per tre anni in barrique e grandi botti di rovere di Slavonia, è un vino che diventa d’obbligo quando le preparazioni sono quelle a base di cacciagione o selvaggina.
Meraviglioso anche semplicemente come vino da meditazione, come d’altronde tutti i grandi rossi, è un Amarone che racconta al sorso le più belle storie della Valpolicella: FAVOLOSO!
Origine
- AREA: Romagnano – Valpantena
- ALTITUDINE: da 300 a 500 m. s.l.m.
- ESPOSIZIONE: Sud, sud ovest
- NATURA DEL SUOLO: Medio impasto calcareo
- UVE: Corvina 70%, Corvinone 20% il restante 10% Oseleta, Spigamonte, Corbina, Turchetta
- ALLEVAMENTO: Guyot
- DENSITÁ E CEPPI / HA: 5.000
- RESA MEDIA: 60 q.li /Ha
- VENDEMMIA: Manuale
Affinamento e fermentazione:
Appassimento in cassetta da Ottobre a Gennaio.
Fermentazione in tini d’acciaio a temperatura controllata con successivo ripasso sulle vinacce dell’Amarone per circa 10 giorni.
Affinamento in botti di rovere di Slavonia da 25 hl ed in barriques di legno francese per circa 3 anni.
Estratto secco:
44 g/l
Acidità:
7 g/l
Zuccheri residui:
7.0 g/l
Colore:
Rosso denso purpureo
Naso:
Sentori di cioccolato, cuoio con sentori di frutta rossa e prugna
Bocca:
Rotondo e avvolgente con tannini morbidi e suadenti bilanciati da un’ottima acidità che ne esalta la bevibilità e la capacità di invecchiamento
Cibo:
Accompagna piatti importanti come selvaggina, carni arrosto ma anche salumi, formaggi stagionati e piatti della tradizione. Lo consigliamo anche bevuto come degno finale di un pasto serale o per una piacevole meditazione
Grado alcolico minimo:
Alcol 16% vol
Temperatura di servizio:
18°-20°
La scommessa che Lodovico, Francesco e Michele Montresor, hanno deciso di affrontare in Lugana si fonda nella severa convinzione che vini talentuosi, di rango, di razza, devono portare con sè la firma di esecuzione che si traduce nell‘essere riconoscibili.
Il ragionamento si fonda sulla creazione di vini concettualmente moderni ma nella assoluta convinzione del rispetto dell‘imprescindibile binomio suolo – vitigno.
VITIGNO
Trebbiano di Lugana, localmente denominato “Turbiana”. Sotto il profilo genetico affine, secondo molti studiosi, al Verdicchio ma dal punto di vista fenologico, agronomico ed enologico assolutamente indipendente. Recenti studi dell‘Università di Milano, hanno riconosciuto il genoma del “Trebbiano di Lugana” con caratteristiche non riconducibili agli altri Trebbiani.
La tradizione vuole un sistema di impianto a doppio archetto con circa 18 gemme. Impianti più recenti portano ad infittire il numero di ceppi per ettaro; conseguenza ne è la diminuzione di gemme nell‘ordine delle 10-12. Il vitigno è poco vigoroso, tenendo conto che le prime due gemme sono improduttive. Sono negate forme espanse di allevamento.
SUOLO
Il suolo è di chiara origine glaciale. La discesa dei ghiacci verso valle, con i detriti trasportati, ha formato l‘anfiteatro delle colline moreniche lasciando, nel passaggio, la scodella della Lugana.
Questa terra è costituita da strati di sedimenti separati ed, oggi, il suolo visto in sezione ci appare formato da un numeroso insieme di strati argilloso calcarei, relativamente sottili, con un primo strato di 60/80 cm. costituito da argilla mossa.
Caratteristica è la cosiddetta conformazione a “macchia di leopardo” poichè il tenore prevalente di argilla presente nel suolo, varia molto da zona a zona.
I VINI
Le premesse evidenziano come un vitigno “apparentemente normale” si trasforma in un bianco spettacolare, emozionale nell’espressione del dettaglio, nel binomio con le purissime argille.
I vini giovani come il Lugana Doc ed il Lugana Doc Le Creete, sono dotati di esclusiva freschezza, saporita e scattante. Bello e insolito, questo sapore ricorda il salato, lo speziato, l‘affumicato. Il nervo acido dà energia e sapore e col tempo diventa più espansivo, ricamato ed attraente. Ma è con i vini invecchiati che esce la vera anima del Lugana.
In bottiglia il Lugana Molceo si diverte a cambiare pelle un po‘ alla volta, si trasforma e le note minerali escono alla grande. Si ritrovano gli idrocarburi, l‘evoluzione porta invecchiamento; non c‘è problema, ci pensano le argille a conservarlo per una imprevedibile longevità.








