

Cabernet Sauvignon "Cor Römigberg", DOC, 2017 - Alois Lageder
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Cabernet Sauvignon "Cor Römigberg" Alto Adige, DOC
Stimolato dai suoi scambi frequenti con i vignaioli di tutto il mondo – fra cui il leggendario Robert Mondavi, pioniere della viticoltura americana, e vari proprietari di Castelli a Bordeaux – negli anni Ottanta Alois Lageder decise di introdurre in questo appezzamento, originariamente coltivato a Schiava, i vitigni Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. È qui, infatti, che nel 1986 fu realizzato il primo ampio impianto a guyot fitto dell’Alto Adige che fece discutere molto. E proprio questa particella – da sempre chiamata “Herz” (in italiano = cuore, in latino = cor) – dà il nome al vino che vi si produce.
La tenuta Alois Lageder
La cantina della famiglia Alois Lageder è sinonimo di massima qualità. Un modo olistico e sostenibile di fare affari nel senso della viticoltura biodinamica, così come una serie di attività culturali e artistiche caratterizzano la filosofia dell'azienda. Fondata nel 1823, è ora gestita dalla quinta e sesta generazione. Oltre ai vigneti di proprietà della famiglia, coltivati in modo biodinamico, che si estendono per circa 50 ettari, la collaborazione con viticoltori a contratto provenienti da tutto l'Alto Adige è da decenni una parte importante della storia dell'azienda. Questo permette di pressare vini che riflettono la diversità della regione e la diversità dello spettro varietale. Con l'obiettivo di "portare la natura nelle stanze", la visione sostenibile dall'agricoltura si realizza anche nel nuovo edificio della cantina, messo in funzione nel 1995. Divenne così un progetto pionieristico per l'architettura moderna in Alto Adige.
I vini del loro assortimento si articolano a tre livelli: i Vitigni Classici, le Composizioni e i Capolavori. In tutti si esprime il terroir da cui provengono, coi suoi paesaggi e le persone che vi abitano e lavorano.
CARATTERISTICHE TECNICO-IDENTIFICATIVE
La tenuta Alois Lageder
Famiglia e storia
La storia della azienda Alois Lageder ebbe inizio nel 1823, allorché Johann Lageder, apprendista artigiano, cominciò a commerciare in vini a Bolzano. I suoi figli e nipoti decisero di acquistare dei vigneti e produrre essi stessi del vino. Alois III, pronipote del capostipite, capì che la varietà climatica dell’Alto Adige poteva diventare un fattore vincente, e nel 1934 acquistò la tenuta Löwengang di Magrè, nella parte meridionale dell´Alto Adige. Fu lì e in altri villaggi che fece installare dei torchi per produrre vino, e ben presto anche diversi viticoltori cominciarono a conferirgli le proprie uve. Nel 1963, Alois III morì improvvisamente, quando il figlio Alois IV aveva solo 12 anni. Toccò quindi a sua moglie Christiane e alla figlia maggiore Wendelgard rilevare provvisoriamente l’azienda paterna, finché il fratello Alois IV, a metà degli anni Settanta, prese in mano la tenuta insieme a sua sorella e suo marito ed enologo cognato Luis von Dellemann. Da quel momento, introdusse severi criteri di qualità, adottando al tempo stesso dei metodi innovativi nei vigneti e in cantina che gli valsero un posizionamento più elevato sul mercato. Oggi, i 50 ettari di vigneti di proprietà della famiglia sono interamente coltivati col metodo biodinamico.
Biodinamica
La biodinamica (dal greco bios = vita e dinamikòs = movimento) è un metodo nato per rinnovare l’agricoltura, basato sui principi dell’antroposofia. L’ideatore di questa concezione del mondo e dell’umanità fu il filosofo austriaco Rudolf Steiner, che la formulò all’inizio del Ventesimo secolo. In base alla visione antroposofica, un’azienda agricola funziona come un microcosmo organico, dove oltre all’uomo convivono una grande varietà di piante e animali. Anche nella natura coltivata, quindi, si crea un ciclo completo di interazione fra il suolo, le piante e gli altri elementi della natura. Noi, come tenuta vinicola, ci siamo posti l’obiettivo di conservare e difendere questo ecosistema complesso. Sul piano pratico, ciò significa bandire del tutto fitofarmaci chimici di sintesi, erbicidi, fungicidi, insetticidi e concimi minerali, utilizzando invece preparati e infusi omeopatici che favoriscano i cicli naturali. Nei nostri vigneti, inoltre, incrementiamo la biodiversità con essenze erbose e floreali, arbusti e piante, animali e concimi a base di compost, creando così un humus naturale che migliora la qualità del terreno e la fertilità delle viti. In tutte le fasi produttive ci impegniamo per favorire e difendere i cicli naturali. In cantina, poi, ci atteniamo ai severi criteri stabiliti dall' associazione biologico-dinamica Demeter Italia.

Il vino è una somma di diverse componenti che devono essere esplorate, scoperte e connesse tra loro. Cercando sempre di adeguarci alla natura, di cui ci sentiamo parte integrante, dobbiamo avere il coraggio di correre dei rischi per migliorare costantemente la qualità dei nostri vini. Occorre dunque voglia di sperimentare e di mettere in discussione la natura e noi stessi, ma anche perseveranza, e il coraggio di concederci, a volte, di sbagliare tiro. Se vogliamo riuscire anche in futuro a esaltare nei nostri vini la vivacità, la freschezza e la precisione, dobbiamo comprendere appieno i fattori naturali e capire come poter mettere in gioco le varie componenti.













