

Dolcetto d` Alba L`Alto DOC 2018 - Paolo Conterno
*Prezzi incl. IVA più spese di spedizione
Disponibile
Caratteristiche organolettiche: colore rosso rubino con sfumature violacee. Profumo vinoso, intenso, delicato. Sapore asciutto, morbido e vellutato, gradevolmente ammandorlato.
Abbinamenti: si abbina a primi piatti, piatti con salse saporite, ai formaggi freschi.
SCHEDA TECNICA
Vitigni e impianti: esclusivamente Dolcetto. Il sistema di allevamento adottato è Guyot a controspalliera.
Zona di produzione: Monforte d’Alba (CN).
Esposizione del vigneto: sud.
Tipologia del terreno: terreno in prevalenza argilloso e calcareo caratterizzato da un’ideale ritenzione idrica.
Altimetria del vigneto: 450 – 500 metri s.l.m.
Pendenza del terreno: 20 – 25% circa.
Età delle viti: 30 – 32 anni.
Densità di impianto: 4000 piante/ha.
Produzione/ettaro: da 70 a 75 quintali.
Vendemmia: manuale-metà/fine settembre.
Vinificazione: pigiadiraspatura dell’uva appena raccolta e successiva macerazione per 7 – 8 giorni in speciali vasche che consentono di liberare con continuità e delicatezza le componenti nobili dell’uva. Dopo la svinatura, la fermentazione si completa in assenza di bucce, così da conferire a questo vino grazia ed eleganza.
Affinamento: dopo l’affinamento, il vino viene imbottigliato, generalmente, nella tarda primavera successiva alla vendemmia.
Parametri analitici medi:
- alcool: 13,5% Vol
- acidità totale: 5-5,50 g/l (come acido tartarico)
- estratto secco netto: 25-28 g/l
Temperatura di servizio: 16° – 18° C.
PIEMONTE
PASSIONE E TRADIZIONE, VERI ARTIGIANI DEL BAROLO
Tutto ebbe origine nel lontano 1886 quando Paolo Conterno fondò la casa della Ginestra, dedicandosi alla coltivazione del Nebbiolo, della Barbera e del Dolcetto. Oggi è Giorgio Conterno a condurre l’azienda che, dopo generazioni, porta avanti la stessa passione per la viticoltura. Immersa nelle Langhe, situata nello storico Cru “Ginestra”, l’azienda della famiglia Conterno insegue da quattro generazioni, sempre fedele alla tradizione, l’aspirazione alla perfezione nella produzione dei vini e l’idea di realizzare le cose nella loro vera essenza.
Come in passato, ognuno di noi dà il proprio contributo curando i vigneti e la cantina con scrupolo e dedizione.
La tecnologia ci aiuta, oggi, a risparmiare le fatiche di allora e, grazie anche all’esperienza accumulata di generazione in generazione, ci consente di operare al meglio e di trarre dal nostro lavoro grandi soddisfazioni e sempre nuovi stimoli.
Stimoli unici come quelli dei nuovi incontri: ed è così che la nostra storia in Piemonte aggiunge nuovi tasselli e la nostra avventura continua tra l’Astigiano ed il Monferrato all’Antico Podere del “Sant’Uffizio”.
TOSCANA
VERA PASSIONE PER LA VITICOLTURA
“Per la residenza estiva di Bianca Cappello, la sua amante, Francesco I dei Medici scelse nel 1586 un luogo di rara bellezza: tra le colline di Fiesole, ai piedi dell’Appennino, con una vista spettacolare su Firenze.
I vini della Tenuta Ortaglia sono particolari. Per una regione come la Toscana rappresentano una realtà diversa. I vigneti ̶ su terreni di argilla, limo, galestro, situati su un pendio stupendamente esposto ̶ sono formati da vitigni bianchi di cloni selezionati di Chardonnay e Sauvignon bianco, e da vitigni di Merlot, Cabernet Sauvignon e Sangiovese. Il nostro Moscato poi è l’antico “moscadello” di cui parla anche il poeta fiorentino Bartolomeo Corsini nel Seicento.
È stato il destino a portarmi ad Ortaglia. Ne sentii parlare per caso e pochi giorni dopo ero già lì a visitarla. Capii subito che era un luogo speciale. Ci sono voluti otto anni per concludere la trattativa, ma ne è valsa la pena. La Toscana, con il Piemonte, sono le regioni in cui posso esprimere al meglio le mie passioni: vivere in mezzo alla natura, lavorare nei vigneti e produrre vini come la tradizione mi ha insegnato”. Giorgio Conterno














