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Colore giallo vivace con riflessi verdi. Profumo fruttato intenso, con sentori di frutta tropicale, agrumi verdi, macchia mediterranea e spezie fresche. Gusto pieno, armonico, voluminoso con una buona acidità. Retrogusto fruttato e speziato.
Tipologia: Bianco – IGT Puglia
Vitigno: Fiano
Gradazione alcolica: 13% Vol.
Zona di produzione: Salento e Valle d’Itria
Altitudine: 300 e 60 mt. s.l.m.
Tipo di terreno: calcareo con molto scheletro
Sistema di allevamento: spalliera bassa pugliese
Piante per ettaro: 4.545
Anno di impianto: 2000
Resa per ettaro: 70 quintali
Vendemmia: prima metà di settembre
Fermentazione: in serbatoi di acciaio a temperatura controllata, non superiore ai 16°
Fermentazione malolattica: non svolta
Affinamento: 3 mesi in serbatoi di acciaio

Nel 1999 la famiglia Falvo, con oltre 40 anni di esperienza nel settore del vino, acquista e rifonda Masseria Li Veli con la volontà di dare vita ad un progetto di grande qualità in Puglia, regione dalle antichissime tradizioni vitivinicole.
La masseria sorge su un antichissimo sito messapico dominante la piana fertile e solare del Salento. Il suo antico proprietario, il marchese Antonio de Viti de Marco (1858-1943), economista leccese di fama internazionale, professore universitario e Deputato del Regno d'Italia, di Li Veli fece un'azienda vitivinicola presa a modello in tutto il Meridione. Oggi la masseria, impeccabilmente restaurata, è costituita da 33.000 mq di superficie di cui 3.750 mq comprendono uffici, zona ricettiva, locali di vinificazione, di invecchiamento e stoccaggio.
In azienda la vita dei vini di Masseria Li Veli si svolge tutta nella grande cantina costruita con il carparo, pietra chiara, affine alla pietra leccese, che quasi abbaglia per la sua luminosità. Superato l’ingresso si accede alla cantina di barriques, protetta da una grande vetrata e situata a livello del suolo sotto le volte a stella: un impianto di condizionamento regolato sui 16° C ne garantisce una temperatura ottimale.
La capacità totale della cantina è di circa 10.000 ettolitri, suddivisi tra i vinificatori di acciaio e le circa 400 barriques di rovere francese. In quella che era l’antica tinaia hanno trovato posto i moderni vinificatori, otto orizzontali a cappello sommerso da 125 ettolitri e dieci verticali da 130 ettolitri, che permettono rimontaggi con délestage frazionato e programmabile, aerazione del mosto a cicli modulabili, gestione totale programmata e tracciabilità della vinificazione.
Tutti gli impianti, di ultima generazione, sono dotati di controllo termico, di sistemi di micro e macro ossigenazione e di gestione e controllo computerizzato delle varie fasi lavorative. L'elevata flessibilità di queste macchine consente inoltre di adattare e di programmare il ciclo di lavorazione per qualunque specifica esigenza enologica delle varie uve. Si trovano nello stesso complesso, opportunamente separati, il reparto di imbottigliamento e quello di affinamento del vino in bottiglia.

























































