


Carmignano "Vin Santo" Riserva DOC 2012 - Tenuta di Capezzana
*Prezzi incl. IVA più spese di spedizione
Pronto per la spedizione in 2 Giorni lavorativi
Highlights
Cantina - Azienda - Winery
Capezzana si trova nel nord della Toscana nel comune di Carmignano, a 20 km da Firenze, tra il Montalbano e gli Appennini che collegano la Toscana all'Emilia Romagna. La tenuta si estende su una superficie di 650 ettari, 90 dei quali sono piantati a vite e 150 a olivo. La posizione geografica spiega anche il particolare microclima: in estate, le giornate calde sono seguite da notti fresche, le precipitazioni e il vento sono distribuiti uniformemente durante l'anno.
Varietà d'uva: 90% Trebbiano, 10% San Colombano
Descrizione del vino
Questo Vin Santo di Carmignano Riserva Capezzana si presenta all’esame visivo con un colore che richiama quello dell’ambra, arricchito da sfumature che ricordano il giallo della paglia. Il naso è orchestrato intorno a note di frutta secca e candita, mentre sul finale si avvertono anche rimandi ai fiori e sfumature più terziarie. All’assaggio è di ottimo corpo, energico e vigoroso, con un sorso caratterizzato da una grande ampiezza e morbidezza, facile da apprezzare. Dolce ma mai stucchevole, chiude con un finale gustativo dotato di eccellente persistenza palatale.
Vinificazione e invecchiamento
Vinificazione:Appassimento naturale delle uve fino a Febbraio dell’anno successivo alla vendemmia. Vinificazione tradizionale in piccoli carati di castagno, ciliegio e rovere da 100 lt l’uno per 6 anni. I caratelli sono collocati sotto tetto e la fermentazione alcolica si svolge a freddo nei mesi invernali.
Elevazione: Appassimento naturale delle uve fino a Febbraio dell’anno successivo alla vendemmia. Vinificazione tradizionale in piccoli carati di castagno, ciliegio e rovere da 100 lt l’uno per 6 anni. I caratelli sono collocati sotto tetto e la fermentazione alcolica si svolge a freddo nei mesi invernali.
Affinamento: Bottiglia per almeno 3 mesi.
Suggerimenti per il cibo e il servizio
Ideale con formaggi erborinati, panettone, dolci al cucchiaio, pasticceria secca o con la crema
Si raccomanda di servire ad una temperatura di 16-18°C.
Consigli per la conservazione
Vinusta raccomanda una temperatura costante tra i 17-19° C con un'umidità del 60-70% per una buona conservazione. Le bottiglie devono essere conservate orizzontalmente, se è presente un tappo di sughero.
Gli odori estranei sono un problema per il vino. Tuttavia, una buona e sufficiente circolazione dell'aria e la minore esposizione possibile alla luce sono importanti per qualsiasi conservazione del vino.
ANNATA: 2012
ZONA DI PRODUZIONE: Carmignano (PO)
BOTTIGLIE PRODOTTE: 5.700
PRIMA ANNATA DI PRODUZIONE: 1925 (da sempre prodotto in azienda)
ESPOSIZIONE E ALTITUDINE: Est ; 100-150 m s.l.m.
VITIGNI: 90% Trebbiano, 10% San Colombano
COMPOSIZIONE DEL TERRENO: Scisto argilloso
VENDEMMIA: Primi di settembre
VINIFICAZIONE: Appassimento naturale delle uve fino a Febbraio dell’anno successivo alla vendemmia. Vinificazione tradizionale in piccoli carati di castagno, ciliegio e rovere da 100 lt l’uno per 6 anni. I caratelli sono collocati sotto tetto e la fermentazione alcolica si svolge a freddo nei mesi invernali.
ELEVAZIONE: Carati di castagno, ciliegio e rovere per 6 anni.
AFFINAMENTO: Bottiglia per almeno 3 mesi. TENORE ALCOLICO: 13,5% svolto + 5% da svolgere
RESIDUO ZUCCHERO: 290 g/l
MODALITA’ DI SERVIZIO: Servire a 16° - 18°C
GASTRONOMIA: Si accompagna ai biscotti, a tutti i dolci toscani, ai formaggi erborinati ed anche al paté di fegato
COLORE: Giallo dorato intenso.
PROFUMO: Molto complesso, fruttato, con note di frutta secca e candita di albicocca e scorze di arancia; note floreali di fiori gialli.
SAPORE: Complesso, dolce, morbido, opulento, con retrogusto fruttato, persistente di frutta candita.
A Carmignano la vite si coltivava già nell’epoca preromana, circa 3000 anni fa, come dimostrano i vasi da vino e le coppe da degustazione trovati nelle tombe etrusche.
Nell’archivio di stato di Firenze è stata ritrovata una pergamena datata 804: si tratta di un contratto di affitto che documenta come già 1200 anni fa a Capezzana venissero coltivati olivi e viti per la produzione dell’olio e del vino.
Nel primo Rinascimento una donna, Monna Nera Bonaccorsi, costruiva la prima “casa da Signori” e nove case poderali con i relativi impianti viticoli; era il 1475. Altre generazioni e famiglie si sono avvicendate nella proprietà della tenuta:
i Cantucci, imparentati con i Medici, e i Marchesi Bourbon del Monte. Nel XVIII secolo una Cantucci sposata Bourbon ingrandì la fattoria e acquistò nuovi poderi; introdusse inoltre un metodo amministrativo esemplare, i cui documenti si conservano ancora oggi nell’archivio storico dell’azienda.
Dopo i Bourbon del Monte l’azienda passò agli Adimari Morelli e poi ai Franchetti Rothschild e, dalla vedova Sara de Rothschild, per poi arrivare ai Contini Bonacossi, la nostra Famiglia, nel 1920.
Noi siamo stati estremamente fortunati ad ereditare una terra che da sempre ha dato grandissimi vini, il nostro unico compito è quello di continuare ad essere vignaioli e trasmettere il nostro mestiere alle generazioni che ci seguono. Per far questo dobbiamo porre il massimo rispetto a ciò che é più importante per noi, il terreno, lavorando in modo semplice, pulito e sano. Per questo importantissimo motivo siamo ormai in conversione biologica. Già da molti anni abbiamo abbandonato l’uso di diserbanti e concimi chimici sostituendoli con lavorazioni meccaniche e semine di piante leguminose da sovescio, e aderendo completamente a questa filosofia abbiamo chiesto la certificazione biologica a un istituto esterno. Il gusto della zona di origine è la cosa che più ci interessa da portare avanti, ovvero il profumo del terreno che entra, unico e ineguagliabile, nei nostri vini. Ogni utilizzo di sostanze provenienti dall’esterno andrebbe ad intaccare e incidere cambiando il gusto d’origine. Tanto abbiamo nel passato creduto in questo gusto di origine che abbiamo lottato per riottenere e abbiamo riottenuto la doc dal 1969 e la docg dal 1988 ..denominazione della quale si erano già fregiati i nostri predecessori in epoca medicea (1716 bando del granduca Cosimo ||| dei Medici).












